
Alla morte di
Amedeo IV successe il figlio
Bonifacio di soli 9 anni, nato a Chambery il 1° dicembre del 1244. Chi resse il regno in quel periodo fù lo zio
Tommaso II, in quel periodo il piemonte era campo di battaglia di scontri tra astigiani e torinesi,
Tommaso II si intromise cercando di conquistare delle terre, ma fù catturato. Liberato grazie ai suoi fratelli e alle truppe francesi e inglesi partecipò a guerre in Francia e Inghilterra è mori ad Aosta nel 1259. Prese le redini del regno
Bonifacio che però morì giovane a soli 19 anni nel 1263 e non fece nulla di notevole, non si sposò e non ebbe figli.
Ricevuta notizia della morte di
Bonifacio suo zio
Pietro che viveva in Inghilterra si affrettò a

raggiungere la
Savoia per ascendere al comando delle terre.
Pietro II (1203-1268) era figlio di
Tommaso I, destinato alla carriera ecclesiastica non prese mai i voti e si dedicò alla carriera militare combattendo per
Enrico III re d'Inghilterra che aveva sposato sua nipote
Eleonora di Savoia. Giunto in
Savoia pretese il trono a discapito di un altro suo nipote
Tommaso III prigioniero degli Astigiani e comunque bambino. Tentò di allargare i confini puntando su Torino e Asti, ma gli riuscì solo la conquista di Torino, allargò i possedimenti verso la Svizzera e ottimizzò l'amministrazione e le finanze del regno.
Ritornato in Inghilterra da
Enrico III ottenne l'investitura del chiablese ed Aosta (precedentemente regalate da
Amedeo IV al re d'inghilterra).
Soprannominato
Il Piccolo Carlomagno per le sue imprese in battaglia si sposò con Anna di Faucigny dalla quale ebbe una figlia, Beatrice. Morì ne castello di Chillon il 7 giugno 1268.

Non avendo figli maschi gli successe il fratello
Filippo I (1207-1285), avviato alla carriera ecclesiastica con successo divenne vescovo di Valenza e arcivescovo di Lione. Eccellente capitano aveva comandato alcune guarnigioni dell'esercito papale fino ad arrivare a Gonfaloniere e ministro del Papa.
Ritornato in patria sposò Alice nel 1267. Divenuto
Conte di Savoia nel 1268 si scontrò subito con l'imperatore
Rodolfo d'Asburgo, ma grazie all'intervento del papa
Martino IV stipularono la pace e vennero resi i territori di Vaud. Morì nel castello di Roussillon il 16 agosto 1285 e fù sepolto ad Altacomba.
Nonostante il titolo spettasse a
Filippo II l'ordine di sucessione fù stravolto perchè
Filippo I gli preferì
Amedeo V figlio di suo fratello.
Amedeo V (1249-1323) aveva doti cavalleresche e d'ingegno non comuni, e sarebbe stato un

degno reggente del casato dei Savoia, anche prima di salire al comando del regno ebbe importanti cariche e imprese. Così nel 1285 divenne
Conte di Savoia, si era sposato con Sibilla di Bauge e delle Bresse da cui aveva già ottentuo le terre. Molto intelligente si assicurò che la sua linea di sucessione avesse la precedenza emanando leggi sul diritto di primogenitura ed escludendo le donne dalla linea di sucessione. Partecipò a numerose dispute e guerre nella penisola italica fino a Roma, annesse Ivrea e il canavese ai suoi territori. Abile politico e valoroso guerriero si interessò anche di arte, tenne una linea di governo molto avanti con i tempi e fù scelto come mediatore in molte dispute dei re dell'epoca. Ebbe altre due mogli:Maria di Brabante e Alice di Vienne. Morì nel 1323 mentre era ad Avignone in visita al papa Giovanni XXII, fù sepolto ad Altacomba.

Il sucessore di
Amedeo V fù il suo primogenito
Edoardo (1284-1329) detto
il Liberale, che salito al trono si trovò coinvolto in guerre con alterna fortuna contro il
Conte di Ginevra, partecipò anche alla guerra tra francesi e fiamminghi. Istituì un consiglio di giustizia permanente per giudicare tutte le cause in Chambery. Incapace di gestire le finanze del regno dovette ricorrere a prestiti, dal suo matrimonio con Bianca di Borgogna ebbe solo una figlia, Giovanna che sposò un Duca di Bretagna. Morì in Francia il 4 novembre 1329.
Non avendo figli maschi
Edoardo lasciò il regno al

fratello
Aimone, che nonostante fosse destinato alla carriera ecclesiastica, accettò la designazione, seppur con malavoglia a causa delle pessime condizioni del regno. Nel 1330 sposò Violante figlia del Marchese del Monferrato e grazie a questo matrimonio annesse le terre di Caselle, Lanzo e Ciriè. Si diede da fare per sistemare le finanze del regno e vi riuscì grazie alle sue capacità amministrative. Guerreggiò per quattro anni contro il Delfino Guido VIII e dopo la vittoria ottenne condizioni assai vantaggiose. Nonostante fù soprannominato
Il Pacifico partecipò alla guerra tra Inghilterra e Francia nel 1338 e aiutò Azzo Visconti in alcune guerre in Lombardia. Morì nel castello di Monmeliano il 22 giugno 1343, prima di morire istituì un consiglio di tutela e reggenza che seguisse le sorti dello stato in attesa che il suo primogenito
Amedeo VI raggiungesse l'età per regnare.
Commenti