COME FUNZIONA IL GPS



GPS è l'acronimo di Global Positioning System, sistema di posizionamento globale. L’intuizione teorica del posizionamento satellitare globale è datata 1940, diciassette anni prima della messa in orbita di Sputnik 1 (il primo satellite artificiale della storia). La progettazione del GPS parte ufficialmente nel 1963, ma già dal 1957-1958 si trovano traccie dei primi esperimenti doppler svolti a terra. Il progetto, finanziato dal Dipartimento della Difesa USA e classificato top secret per 15 anni, prende quindi il via durante la guerra fredda per scopi esclusivamente militari. La sola fase di progettazione del sistema GPS ha richiesto quasi 16 anni principalmente a causa del fatto che all’epoca i progettisti avevano individuato soluzioni tecnologiche che non erano ancora state in realtà sviluppate o affinate. Il primo satellite GPS viene messo in orbita nel 1978. La principale necessità che ha dato impulso iniziale ai progetti di posizionamento satellitare era quella di elevare la precisione dei missili a medio raggio senza dover ricorrere a guide elettroniche poste sull'obiettivo o nelle sue immediate vicinanze, ma soprattutto senza doversi affidare a calcoli balistici condizionati da una quantità enorme di fattori. E’ proprio grazie alle tecnologie di posizionamento satellitare che nascono i cosidetti “bombardamenti chirurgici”. Ferma restando la negatività di qualsiasi guerra, è innegabile che i bombardamenti chirurgici hanno salvato migliaia di vite umane, così come è innegabile che lo sviluppo tecnologico ha spesso tratto sostanziali benefici e forti accelerazioni dalle ricerche in campo militare. Altri scopi erano quelli di coordinare i movimenti delle truppe su territorio nemico e guidare quelle particolari testate atomiche “fantasma” che durante la guerra fredda erano alloggiate in appositi silos in costante movimento negli oceani. E’ poco noto che ci sono stati vari sistemi precursori e/o alternativi del GPS (es. Landmark, Omega, Satnav, Loran, ecc.). Tali sistemi, pur limitati e grossolani, hanno contribuito a generare esperienze determinanti per lo sviluppo e l’affinamento del GPS.
L'investimento complessivo connesso alla progettazione e all’avvio del sistema GPS è stato stimato
nell'ordine dei 28000 miliardi di vecchie lire non attualizzate; all’investimento iniziale vanno aggiunti
400 milioni di euro all'anno circa per la gestione ordinaria da terra e i 7 miliardi di euro circa necessari al completo rinnovo della costellazione ogni sette anni e mezzo.
Con il completamento della seconda versione del GPS (denominata “Block two” 1989-1994), il governo USA decide di rendere pubblici i parametri di accesso per sfruttare il sistema. I satelliti sono già dotati di un apposito canale radio sfruttabile autonomamente, denominato L1 o canale civile. La guerra fredda è un ricordo lontano e anche “desert storm” è ormai archiviata; la potenza della macchina bellica USA è ai vertici mondiali mentre quella russa è in rapido declino e quella cinese non desta particolari preoccupazioni. Lo scacchiere arabo è relativamente quiescente. E' uno dei pochi periodi del secolo scorso in cui il pianeta non risulta interessato da guerre su vasta scala o rilevanti tensioni sul piano internazionale. Nonostante ciò la decisione del governo americano risulta inattesa e un poco sorprendente. Il 1994 segna l'inizio ufficiale della grande esperienza del GPS civile, con ogni
probabilità il più vasto, sofisticato e complesso sistema tecnologico permanente mai creato dal
genere umano e punto di svolta epocale nella sicurezza aerea e marittima.


Il sistema GPS è attualmente composto da 24 satelliti operativi e tre satelliti latenti (vere e proprie "ruote di scorta") classe NAVSTAR blocco 2A-2As, oltre a 5 stazioni di controllo a terra dislocate alle Hawaii, Ascension Island, Diego Garcia, Kwajalein e Colorado Springs. Il produttore dei satelliti blocco 2A è la Rockwell International. 21 satelliti del blocco 2A sono stati gradualmente sostituiti nel corso del 2004-2006 da nuovi satelliti (2As) commissionati questa volta alla Loocked Martin. Una delle caratteristichepeculiari del sistema GPS è quella di essere costantemente al passo con l’evoluzione tecnologica grazie al periodico rinnovo della costellazione (la vita media di un satellite GPS è di circa 7 anni e mezzo). I satelliti GPS orbitano a 20197 km. dalla terra (poco più della metà della distanza per l'orbita geostazionaria, quindi non sono satelliti geostazionari). Impiegano circa 12 ore per compiere un'orbita completa attorno alla terra con una velocità di spostamento riportata al suolo terrestre di circa 3000Km/h SLM e una velocità sul piano dell'orbita di circa 13000Km/h. L’attrazione gravitazionale della Luna, le lievi irregolarità della terra (che sappiamo non essere perfettamente sferica, bensì geoidale) e altri influssi minori possono generare lievi discrepanze fra l’orbita pianificata e quella reale, tali da compromettere il delicato equilibrio su cui si basa il sistema GPS. Per questo motivo i sei piani orbitali della costellazione sono costantemente monitorati da un bureau tecnico in seno al Dipartimento della Difesa USA, che assicura la precisione centimetrica di distanze orbitali misurabili nell’ordine di migliaia di chilometri. Gli altri centri di controllo a terra, sopracitati, curano essenzialmente i sincronismi temporali e i parametri di navigazione detti “Almanac”, la cui manutenzione è un fattore chiave per il buon funzionamento del sistema GPS insieme alla cura dei piani orbitali.
La gamma di trasmissione radio del GPS civile (1,57542Ghz L1 coarse acquisition) e la trasmissione
codificata digitale di tipo spread spectrum sono state scelte sapientemente e si sono rivelate scelte
vincenti. 1,6Ghz è una gamma radio non particolarmente elevata, sopra il limite entro il quale le
radiotrasmissioni dallo spazio possono essere fortemente condizionate da fattori naturali ionosferici e
troposferici e sotto al limite oltre il quale un’onda radio diviene eccessivamente sensibile agli ostacoli
ambientali e relative riflessioni. Questa gamma inoltre presenta la caratteristica di risentire
marginalmente delle condizioni meteo. Ogni ricevitore GPS è in grado di operare una sorta di verifica
algoritmica delle informazioni; ciò consente di sopperire in maniera attiva a segnali radio particolarmente deboli e/o discontinui mediante l’autogenerazione delle informazioni non ricevute. In termini estremamente semplificati possiamo dire che se non sono disponibili tutti pezzi di un puzzle, mediante determinati algoritmi un ricevitore GPS individua quali pezzi mancano e li “genera” ponendoli nella giusta posizione per ottenere il quadro di insieme. Il GPS è infine uno "stato dell'arte" nell'efficienza delle radiocomunicazioni, il cui livello va ben oltre i comuni principi di riferimento pratico nel campo della radiopropagazione.
Quanto sopra ha favorito il sistema GPS su due fronti: la messa a punto e l'ingresso in commercio di
ricevitori GPS compatti dal costo ridotto e l'utilizzo di antenne riceventi di dimensioni incredibilmente
contenute considerando che devono operare con segnali satellitari; tali antenne, pur presentando
una contenuta direttività, ricevono correttamente segnali radio spread spectrum deboli e instabili, la cui direzione di provenienza varia continuamente.
Il servizio che offre il GPS è basato su calcoli geometrici aventi come punto di riferimento delle rette
virtuali la cui lunghezza è calcolata in base alla velocità di propagazione delle onde radio (in pratica
la medesima velocità della luce, 300.000Km/s). La precisione temporale è affidata agli orologi atomici,
unici sistemi attualmente a disposizione del genere umano in grado di assicurare precisioni nell’ordine
dei nanosecondi. In sintesi, senza annoiare i visitatori del sito Electronet con una sterile elencazione
teorica di dati e argomenti tecnici, possiamo dire che un satellite GPS conosce e trasmette
principalmente:
1) Navigation Message: include l’almanac, le posizioni di tutti i satelliti, il codice identificativo del
satellite e altre informazioni, il tutto raccolto in un pacchetto di dati.
2) Codice digitale PRN (codice a variazione pseudo-casuale di tipo “Coarse Acquisition” o per
brevità “pattern”). Tale codice viene ripetuto mille volte al secondo e rappresenta nella sostanza
un punto di riferimento temporale che il satellite invia al ricevitore GPS (vedere oltre).
Un ricevitore GPS civile invece riceve contemporaneamente le trasmissioni radio di più satelliti,
acquisendo principalmente:
1) Navigation Message.
2) Il codice digitale PRN “Coarse Acquisition”. Parallelamente il ricevitore genera un proprio
codice “Coarse Acquisition” autonomo che sincronizza costantemente con quello del satellite
(l’operazione avviene sulla base delle apposite informazioni che satellite stesso periodicamente
invia; il margine di errore della sincronizzazione è di circa un nanosecondo). Quindi il ricevitore,
che ovviamente non è dotato di un proprio orologio atomico, conosce così l’orario esatto di
partenza di ogni impulso radio trasmesso dal satellite e può compararlo con quello di
effettiva ricezione: la differenza è dovuta al lasso di tempo che l’onda radio impiega per
percorrere la tratta satellite-ricevitore. Tale differenza viene quantificata dal ricevitore in termini di
distanza dal satellite sulla base della nota formula velocità=spazio/tempo.
Il ricevitore GPS quindi conosce la posizione di ogni satellite e la distanza in linea ottica che lo
separa da ogni satellite. A questo punto la parola passa alla geometria e alla trigonometria: noti gli
elementi geometrici di base, il ricevitore GPS effettua gli opportuni calcoli.



Immaginiamo tre sfere che si intersecano e che hanno due soli punti comuni di intersezione, uno basso e uno alto (quello alto viene automaticamente scartato dal ricevitore perchè nello spazio). Il punto di intersezione basso corrisponde alla posizione terrestre del ricevitore GPS. Per ottenere una posizione comprensiva anche dell’altitudine sul livello del mare è necessaria l’intersezione di una quarta sfera, quindi la ricezione di un quarto satellite. Gli esperti preferiscono parlare di “trilaterazione” e la spiegazione sarebbe in realtà più complessa e vasta, ma per fornire un’idea generale di come funziona il GPS possiamo limitarci a quanto sopra senza discostarci sostanzialmente dal concetto di base. Il completamento delle operazioni avviene attribuendo delle sequenze numeriche universali univoche alla posizione ricavata (in pratica sono le famose “coordinate longitudine/latitudine”).
Le potenzialità del sistema GPS sono enormi, in parte ancora oggi da scoprire e affinare, dalla sicurezza personale a quella lavorativa, dalla protezione civile alla navigazione stradale, aerea e marittima. La crescente miniaturizzazione dei circuiti elettronici ha favorito l’avvento sul mercato di ricevitori GPS con dimensioni altamente miniaturizzate e prestazioni impensabili appena pochi anni fa. Il margine di errore reale assoluto del sistema GPS è stimato nell'ordine di un metro, ma fonti ufficiose parlano di circa 50 centimetri; tuttavia per sfruttare questo margine di errore necessitano appositi ricevitori GPS militari in grado di decodificare contemporaneamente sia le trasmissioni GPS sulla gamma L1 (1,57Ghz Coarse Acquisition) che sulla gamma L2 (1,22Ghz Precise Acquisition). L’utilizzo della gamma L2 è formalmente precluso all’utenza civile mediante la criptazione del relativo codice PA. Un ricevitore GPS civile si appoggia alla gamma L1, quindi l’errore minimo è indicativamente di 15-20 metri.
Prima del mese di maggio 2000 l'errore medio era di 100-150 metri in condizioni operative ottimali, ma poteva facilmente arrivare a 250-300 metri in condizioni normali. Successivamente un particolare
limitatore operativo sul segnale radio, in codice "SA", è stato ritoccato per aumentare la precisione del
GPS civile dando così un impulso decisivo al suo enorme successo commerciale. Il livello di precisione può essere ulteriormente migliorato pur senza libero accesso alla “Precise Acquisition L2”, ma necessitano segnali ausiliari denominati W.A.A.S. (pienamente operativi al momento solo negli USA).
Recentemente un docente dell’Università di Ferrara ci ha segnalato che anche in Europa il W.A.A.S.
dovrebbe entrare a regime entro breve. Il GPS funziona in ogni angolo del pianeta, anche il più
remoto e inaccessibile, 24 ore su 24, giorno e notte, 365 giorni all’anno e con qualsiasi condizione meteo; oltre alle coordinate può rilevare anche l'altitudine sul livello del mare: in questo caso il margine di errore del GPS civile è di circa 20-25 metri verticali ed è necessaria perlomeno la
ricezione di 4 satelliti. Un ulteriore conferma dell'affidabilità del progetto viene dal fatto che la costellazione 2A ha superato in maniera quasi indenne la tempesta magnetica che ha investito il nostro pianeta nel periodo 2002 – 2003, dovuta ad una straordinaria attività delle macchie solari.


Un'ultima considerazione va spesa sulla continuità del servizio GPS civile, che peraltro è
completamente gratuito. Non vi sono segnali che possano far pensare a prossime limitazioni
nell'accesso al canale civile L1, tuttavia va fatto notare che non è possibile fornire garanzie valide per
il futuro. Ogni decisione è in mano al proprietario del sistema, il governo USA. Nel 2004-2005
l’amministrazione Bush ha posto una particolare attenzione al sistema satellitare GPS, cercando di
individuarne possibili utilità non pacifiche: il risultato è stata la creazione di una sorta di “interruttore” ad
accesso rapido, in grado di spegnere l’intera costellazione nel giro di pochi secondi. La misura si è resa necessaria in quanto gli organismi di intelligence riferivano ormai da tempo che la tecnologia GPS era utilizzata anche da gruppi terroristici internazionali per fini logistici e poteva essere determinante anche per supportare attività offensive.
Va infine fatto presente che, sebbene ciò rappresenti un'ipotesi remota, qualsiasi sistema satellitare è
soggetto a malfunzionamenti e danneggiamenti dovuti a tempeste magnetiche, pioggia di meteoriti,
radiazioni cosmiche, attentati nei centri di controllo a terra, guasti di vario tipo, ecc. Nel caso di di simili eventi il sistema GPS verrebbe quasi certamente ripristinato, ma i tempi potrebbero variare da poche ore a tre-quattro anni in funzione della gravità e dell’estensione dei danni.
Anche l’ESA (Ente Spaziale Europeo) lavora da anni al proprio sistema di posizionamento satellitare
denominato Galileo. Galileo è un corsorzio formato da Alenia Spazio, Alcatel, Astrium Germany, Astrium UK e Galileo Systemas y Servicios. I tempi per l’effettiva partenza di Galileo si preannunciano non brevi e slittano costantemente: stando al progetto iniziale il sistema doveva divenire operativo a fine 2007, ma la scadenza è poi stata aggiornata ripetutamente fino a collocarsi fra il 2010 e il 2011 (cui vanno aggiunti tempi stimabili nell’ordine di un paio di anni per la messa a punto, il lancio e la distribuzione dei relativi ricevitori e servizi). Nel marzo 2007 il Consiglio dei Trasporti dell’unione europea ha formalmente espresso disappunto e preoccupazione per i ritardi accumulati dal progetto Galileo, al punto da imporre
scadenze temporali precise al consorzio pena l’adozione di “scelte alternative” non meglio precisate.
Preso atto del disappunto della commissione europea, il ministro dei trasporti italiano Alessandro Bianchi ha sintetizzato la situazione di Galileo con toni tutt’altro che politici: “non ne possiamo più!”. Controversa è l’annunciata “interoperabilità” con l’attuale sistema GPS, che ancora deve essere chiarita nelle modalità tecnico/commerciali visto che Galileo, a differenza del GPS, nasce come sistema di localizzazione satellitare ad accesso non gratuito. Galileo prevede una costellazione di 30 satelliti e un’investimento iniziale relativamente contenuto, pari a circa 4 miliardi di euro finanziati al 65% da capitali privati. Proprio la presenza di capitali privati dovrebbe rendere l’accesso a Galileo non libero (o forse parzialmente libero con ipotizzabili limitazioni tecniche): a tale proposito i codici “PRN” per l’accesso alla rete Galileo sono stati criptati, ma lo scienziato Mark Psiaki della statunitense Cornell University ha annunciato di aver già “craccato” l’algoritmo di criptazione. Le motivazioni dell’attacco sono tutto sommato condivisibili: contrariamente a Galileo, il sistema GPS è completamente gratuito ed è a disposizione dell’intera umanità. Il consorzio Galileo ha invece ribadito che non renderà pubblici i parametri di accesso come fece il governo USA nel 1994 e ciò ha irritato la comunità scientifica internazionale per due motivi: innanzitutto un sistema di localizzazione satellitare è ormai universalmente concepito come un bene di pubblica utilità il cui scopo primario è orientato alla sicurezza di persone e beni. Similarmente alla difesa, ai servizi segreti e ad ogni altra entità preposta alla sicurezza su vasta scala, un sistema di localizzazione satellitare va realizzato con denaro pubblico e va messo a disposizione di tutti. Inoltre le leggi mondiali tutelano i diritti di accesso a servizi irradiati nell’etere in presenza di contenuti multimediali o di sistemi di telecomunicazione: GPS e Galileo non offrono alcun contenuto multimediale e non consentono alcuna telecomunicazione; in pratica sono assimilabili a fari marittimi e non è ipotizzabile che un marinaio debba pagare per guardare la luce di un faro. 
Sulla carta Galileo (imm. a sinistra satellite GIOVE-A di Galileo) dovrebbe essere più preciso dell’attuale GPS, ma mancano dati tecnici per quantificare un passo avanti che comunque appare secondario (i 15 metri circa di margine di errore dell’attuale GPS sono già considerati più che sufficienti nella stragrande maggioranza delle applicazioni). Per sfruttare una migliore precisione restano i possibili sviluppi nel campo della guida automatizzata a terra di macchinari e veicoli, per controlli in ambito geologico e vulcanologico, ecc.). Attualmente i limiti tecnici e pratici più evidenti del sistema GPS sono il consumo di corrente relativamente elevato dei circuiti elettronici preposti alla ricezione satellitare e la ricezione in presenza di ostacoli circostanti. Ad es. all’interno delle abitazioni il segnale GPS non giunge facilmente, ma anche in questo campo i progressi degli ultimi anni sono stati vistosi in particolare con il lancio dei chipset Star III. Per la prima volta nella storia del GPS, grazie a questi sensibili e potenti chip, è stato possibile ridurre i tempi di aggancio alla rete anche in condizioni operative non facili, ma soprattutto è stato possibile ottenere l’aggancio satellitare anche in presenza di significativi ostacoli ambientali. La maggiore facilità e rapidità nell’aggancio satellitare ha consentito parallelamente lo sviluppo di sistemi di risparmio energetico improponibili solo pochi anni fa. Certamente non mancheranno ulteriori sostanziali progressi che già si delineano all’orizzonte: sono attualmente allo studio nuovi minuscoli chipset che comporteranno una ulteriore e sostanziale riduzione dei limiti di cui sopra.


Curiosità sul GPS
1) Quelli dell’attuale costellazione sono satelliti relativamente piccoli (con i due pannelli solari
completamente distesi misurano meno di 7 metri).
2) Attualmente ogni satellite GPS integra anche un particolare “occhio” elettronico in grado di
rilevare e segnalare un’esplosione nucleare in superficie.
3) Esiste un sistema similare al GPS denominato Glonass e messo in funzione dalla Russia. Ad
una prima analisi Glonass (immagine a sinistra di un satellite del sistema Glonass) sembra strutturalmente e tecnicamente un poco più limitato del GPS,
ma per qualche anno ha retto bene il confronto. Dal 1995 anche la Russia consente l’accesso
civile gratuito al proprio sistema di localizzazione satellitare, al punto che esistono appositi
ricevitori combinati GPS/Glonass in grado di fornire maggiore affidabilità, tempi di aggancio e di
rilevazione della posizione più ridotti e maggiore precisione. Miracoli della distensione, si diceva
qualche tempo fa. I ricevitori interoperabili e combinati GPS/GLONASS tuttavia sono difficilmente
reperibili e i loro costi sono “stellari” (per restare in tema). Va detto comunque che un ostacolo
importante allo sviluppo civile di Glonass è stato determinato dalla crisi economica che ha investito la Russia negli ultimi anni del secolo scorso e dai tempi biblici del completamento della costellazione: i primi satelliti furono lanciati nel 1982. Dopo sette anni 16 satelliti su 24 erano già fuori uso, solo 8 risultavano operativi. Attualmente 9 satelliti su 24 sono operativi e ciò rende Glonass inservibile come sistema di localizzazione autonomo, ma sempre utile se integrato con GPS. Reliquia della guerra fredda lo ha definito qualcuno, ma la Russia sembra comunque intenzionata a ripristinare Glonass. E’ ovvio che un’azienda eventualmente interessata a investire tempo e risorse su ricevitori Glonass dovrà prima verificare se il ripristino sarà duraturo e affidabile; ne conseguono tempi incerti e non brevi per un’eventuale diffusione commerciale.
4) Anche la Cina, a partire dall’anno 2000, ha messo in orbita un proprio sistema di localizzazione
satellitare denominato Beidou 1 (satellite a sinistra). Beidou 1 opera con principi tecnici molto diversi rispetto a GPS, Glonass e Galileo: innanzitutto i satelliti sono appena quattro e sono geostazionari, quindi la copertura non è globale bensì limitata a 70-140 gradi est e 5-55 gradi nord. Poi, a differenza di un ricevitore GPS che non trasmette nulla, un ricevitore Beidou 1 deve anche trasmettere un potente segnale radio da terra verso i satelliti. Ne conseguono limiti tecnici, pratici ed operativi tali da escludere impieghi civili di massa anche nelle aree coperte dal servizio. Nel 2003 la Cina ha annunciato ulteriori “mosse” che gli analisti internazionali a tutt’oggi faticano a decifrare: da un lato la partecipazione al progetto europeo Galileo con un investimento modesto (circa 230 milioni di euro); dall’altro lato il lancio futuro della costellazione Beidou 2, che ricalcherà i principi tecnico/operativi di GPS, Glonass e Galileo grazie a 35 satelliti.
5) E' importante segnalare che esistono forti differenze qualitative fra marche e modelli diversi di
ricevitori GPS. Tali differenze possono manifestarsi a livello di tempi per l'aggancio satellitare,
accuratezza della rilevazione ma soprattutto mantenimento dell’aggancio fra ostacoli ambientali.
6) Il margine di errore “dell’orologio” di un satellite GPS è inferiore ad un secondo ogni centomila
anni e la sua definizione è al milionesimo di secondo. L'ora trasmessa dai satelliti GPS si
riferisce al meridiano di Greenwich ed è definita G.M.T. (Greenwich Meridian Time).
7) La precisione di un ricevitore GPS aumenta in funzione del numero di satelliti ricevuti. Il numero
di satelliti ricevibili non implica particolari potenzialità a livello della sezione a radiofrequenza, ma
si riferisce principalmente alle capacità di calcolo: ne consegue che, essendo in pratica non più
di una decina i satelliti che possono essere “visti” in un determinato momento, un buon ricevitore
a 16 canali rappresenta l’ottimale.
8) Quali sono i limiti del GPS? Innazitutto gli ostacoli ambientali circostanti, sia nelle immediate
vicinanze che relativamente più distanti. Plastica, gomma, vetro, stoffa, legno ecc. non schermano in maniera importante il flusso delle onde radio GPS, mentre metallo, cemento, roccia e terreno costituiscono un ostacolo insormontabile. Una via di mezzo è rappresentata dalla vegetazione, che solitamente non costituisce un ostacolo rilevante purchè non sia troppo fitta e purchè non sia presente un forte tasso di umidità sul fogliame. Una strada di città stretta e circondata da abitazioni può costituire un ostacolo per il GPS (questa ipotesi è frequente nei centri storici di molte città italiane). Analogamente la ricezione potrebbe risultare difficile in una zona montana dove il punto di ricezione risulti attorniato da elevate pareti rocciose. Un'altra limitazione è dovuta alle onde radio satellitari riflesse contro gli ostacoli, anche se va detto che l'errore dovuto alla ricezione riflessa di uno o due satelliti viene in buona parte compensato qualora l'aggancio complessivo sia di almeno 6 o 7 unità. Il GPS civile può operare ad una altitudine massima di 18000 metri slm e su mezzi che non superino i 1999Km/h.
9) Cosa significa NMEA? Lo standard NMEA (National Marine Electronics Association) definisce il
protocollo di comunicazione universale per apparecchi destinati alla navigazione marittima. Con
questo standard (suddiviso in versioni, es. 0180 0182 0183, ecc.) è possibile far dialogare
apparecchiature di diversa natura. E' grazie a questa standardizzazione che, ad esempio, una
cartografia GPS per PC può acquisire dati da un ricevitore GPS (“NMEA data-flow”).
10) Perchè il punto del GPS su mappa si muove anche se il GPS è completamente fermo?
Solitamente sono movimenti virtuali contenuti, mediamente non superiori ad una ventina di metri
con vari satelliti ricevibili e circa 25-30 metri nel caso di soli 4 satelliti ricevibili. Ciò nasce
dall’attività di calcolo del ricevitore GPS, che va vista come qualcosa di molto dinamico e in
continuo aggiornamento anche in assenza di un movimento fisico al suolo. La contenuta
variazione dei risultati dei calcoli anche a ricevitore fermo è quindi principalmente in funzione del
dinamismo stesso dei satelliti (che non sono geostazionari) e in funzione del numero di satelliti
ricevibili in un determinato momento rispetto ad un momento successivo. In piccola parte
possono rientrare anche fenomeni di riflessione dell’onda radio contro ostacoli circostanti il
ricevitore.
11) Perchè i tempi di calcolo della posizione dopo l’accensione sono diversi anche con lo
stesso ricevitore GPS? Principalmente dipende dalle condizioni operative all’atto dell’accensione (ostacoli ambientali circostanti e satelliti ricevibili in quel momento e in quel punto). Ricordiamo che un ricevitore GPS deve “vedere” almeno 4 satelliti per calcolare la posizione. Ma altri fattori entrano in gioco: ad esempio molti ricevitori GPS quando vengono spenti mantengono in memoria l'ultima posizione rilevata per velocizzare il calcolo alla riaccensione. Se il GPS viene spento e trasportato lontano dalla zona dove ha calcolato la posizione memorizzata, ciò può prolungare la fase di aggiornamento. Questo avviene perchè l’apparato inizia ad elaborare i dati partendo dagli ultimi elementi noti, che scopre poi essere diversi. Altri motivi possono essere connessi al movimento del ricevitore: il calcolo della posizione si prolunga notevolmente qualora il GPS venga acceso su un veicolo in movimento, o pochi istanti prima della partenza. Si possono superare i 10 - 15 minuti anche nel caso di apparecchi qualitativamente ottimi. Vi è infine una casistica che, sia pur rara, occorre citare: si tratta della crescente congestione dell’etere, ormai saturo di radiotrasmissioni. Una fonte di radiofrequenza vicina e potente può in alcuni casi disturbare la sezione radioricevente di un GPS sia a livello di saturazione dello spettro radio che a livello di interferenze elettromagnetiche in capo alla
componentistica elettronica.
12) E' vero che i GPS verranno sostituiti dalla localizzazione terrestre GSM-UMTS? E’ poco
realistico ipotizzare che le soluzioni di localizzazione radiogoniometrica tramite BTS per telefonia
mobile possano sostituire il GPS. Il margine di errore della localizzazione terrestre dei telefonini è
molto variabile in funzione dell'orografia del territorio e della dislocazione delle celle BTS. L'Italia
è oltretutto una nazione dall'orografia vivace ed è molto soggetta a vincoli paesaggistici e architettonici: questo spinge gli operatori ad estendere il più possibile l’area di copertura di una
singola BTS, che mediamente è più elevata rispetto ad altre nazioni. In condizioni ottimali (es.
qualora il telefonino possa "vedere" contemporaneamente varie BTS tutte relativamente vicine) il
margine di errore reale è di circa 100-150mt. E' sufficiente però che il telefonino si trovi in una
zona periferica, montana, di frontiera, collinare, rurale, costiera ecc. per avere margini di errore
che possono raggiungere anche i 2-3 chilometri (alcuni chilometri quadrati!). Visto il margine di
errore di 15 metri del GPS (e l’ipotizzato margine di errore di 1-2 metri del futuro Galileo) è facile
intuire che la localizzazione terrestre GSM-UMTS non avrà vita facile. TIM ad esempio, dopo
l’iniziale clamore suscitato dai nuovi servizi location-based via celle BTS, ha fatto parzialmente
“marcia indietro” già a fine 2005 annunciando una partnership con FleetNet (leader mondiale
nella localizzazione satellitare GPS per flotte aziendali) e relegando la localizzazione terrestre a
soli servizi per privati (es. conoscere l’indirizzo di un ristorante vicino, sapere se un’amico si trova
nelle vicinanze, ecc.). Per curiosità segnaliamo che anche FleetNet opera quasi esclusivamente
via SMS.
13) Perchè vengono accoppiati “GPS e GSM? Un ricevitore GPS non trasmette alcunchè. Ben
presto è sorta la necessità di trasmettere le posizioni ad altre periferiche. Sono state affinate
essenzialmente due soluzioni:

a) Trasmissione a brevi distanze (es. ad una cartografia nel PC) via cavo seriale, USB,
bluetooth, ecc. comunque entro pochi metri. Grazie al flusso dati continuo generato dal
protocollo di comunicazione NMEA tale possibilità è semplice e diffusa. Possiamo far
rientrare in questa categoria anche la trasmissione di posizioni mediante interfacciamento
con trasmettitori radio VHF/UHF dotati di radiomodem: questa soluzione presenta una portata utile di un centinaio di km. con ponte ripetitore e 5–15 km. senza. I dati posizione vengono trasmessi a bassa velocità (600-1200bps) ma comunque in tempo reale e a costi operativi quasi nulli.
b) Trasmissione a distanze elevate. La trasmissione di posizioni avviene mediante le reti di
telefonia mobile, quindi senza particolari vincoli di portata. Le modalità sono essenzialmente
cinque:
b1) Via connessione dati 9600bps. La rete GSM e le SIM card impiegate devono supportare la trasmissione dati modem-to-modem. Viene trasmesso un flusso dati continuo pressochè identico a quello ottenibile con la trasmissione a brevi distanze come al punto a), ma in realtà con portata virtualmente illimitata. Inutilizzabile in mare aperto o in altre zone prive di copertura GSM.
b2) Via SMS: molto razionale. I dati vengono trasmessi tramite SMS (i noti “messaggini”). L’SMS viene spedito anche in condizioni di copertura GSM carente e discontinua, risulta più economico di una connessione dati (a patto di non richiedere un aggiornamento ogni 20 secondi!) ed è più efficiente perchè pone il sistema in trasmissione solo per pochi istanti. Il flusso dati non è ovviamente
continuo come nei casi visti sopra bensì a “salti” in funzione della frequenza degli SMS. Inutilizzabile in mare aperto o in altre zone prive di copertura GSM.
b3) Combinati SMS/Dati: l’utente può scegliere se ricevere le posizioni via SMS o via connessione dati modem-to-modem.
b4) Via connessione GPRS (internet): soluzione che sfrutta le caratteristiche favorevoli di questa tipologia di connessione (principalmente l’economicità) ma presuppone la presenza di software appositi, IP statici e buona copertura di rete GSM. Adatta prevalentemente al controllo di flotte aziendali. Nonostante che tale tecnologia consenta potenzialmente anche il flusso dati continuo, solitamente le posizioni vengono trasmesse in modo similare agli SMS (con aggiornamenti a “salti” o comunque previa apposita interrogazione). Inutilizzabile in mare aperto o in altre zone prive di copertura GSM.
b5) Via rete telefonica satellitare: i dati posizione vengono trasmessi non tramite la rete terrestre GSM ma tramite servizi di telefonia mobile satellitare (es. Inmarsat, Iridium, ecc.). Destinato ad utenza aziendale professionale o istituzionale causa alti costi di apparecchiature e collegamenti. Utilizzabile
ovunque. In uso ad es. per localizzazione in mare aperto o per localizzazione terrestre in aree del terzo mondo. Anche in questo caso vengono quasi sempre utilizzati gli SMS.
14) Perchè nasce la necessità di sapere dov’è un ricevitore GPS in un determinato momento? Le ragioni sono varie, dalla gestione logistica aziendale (es. imprese di autotrasporto, corrieri, spedizionieri), fino a necessità investigative o connesse alla sicurezza di persone e beni. Negli USA stanno avendo successo particolari orologi GPS per bimbi in grado di fornire alle mamme l’esatta posizione del pargolo in libera uscita, mentre nella nostra nazione abbiamo registrato richieste di genitori che vogliono attenuare l’ansia dei sabato-sera verificando dove sono i figli e a quale velocità guidano. C’è senz’altro una componente psicologica, perchè un incidente stradale può verificarsi in un istante e il GPS non può far nulla per evitarlo, ma bisogna essere genitori per capire. C’è chi controlla gli spostamenti di animali domestici e non, per rintracciare Fido nel quartiere, nel parco o nelle campagne circostanti ma anche per studiare scientificamente le abitudini di animali allo stato brado. C’è chi monitorizza lo spostamento di pacchi o beni di vario tipo (segnalatore civetta) e c’è chi usa i sistemi di localizzazione per rintracciare parzialmente disabili, minori e anziani affetti da malattie degenerative della memoria. Varie tipologie di sport, praticabili anche a livello individuale (es. trekking, bicicletta, escursionismo, pesca, ecc.), vedono una presenza sempre più diffusa del localizzatore satellitare per fini di sicurezza personale e rintracciabilità in caso di incidenti. In netto calo sono le richieste connesse all’investigazione istituzionale (che, come sappiamo, fa largo uso di altri strumenti es. le intercettazioni telefoniche) al punto che questo è divenuto un mercato estremamente marginale. Una fetta consistente del mercato è orientata alla piccola investigazione personale svolta direttamente da privati in ambito familiare.
15) Gli antifurto satellitari GPS/GSM sono efficaci? Per anni sono stati l’unica certezza contro i furti delle auto, in grado di dare filo da torcere anche al ladro più provetto: ora non lo sono più. Ormai è di pubblico dominio che qualsiasi antifurto satellitare GPS/GSM può essere bloccato con facilità ricorrendo ad un banale jammer GSM (inibitore di rete cellulare, acquistabile su Internet anche all’estero con poche decine di euro). Non è richiesta alcuna preparazione tecnica, solo la capacità di schiacciare il pulsante di accensione del jammer! In pratica il ladro si avvicina all’auto con il jammer disconnettendo l’antifurto dalla rete GSM, quindi rendendolo totalmente inutile fatta salva la tradizionale sirena. Sono inoltre apparsi sul mercato altri tipi di jammer, meno invasivi e più mirati, in grado di disturare solamente la sezione GPS mediante emissione di rumore radioelettrico sulla gamma 1,57Ghz. Il florido mercato dell’antifurto satellitare è stato quindi prematuramente messo in ginocchio dall’avvento dei jammer, ma soprattutto dalla diffusione della notizia sulla loro infallibilità nei confronti degli antifurto satellitari. Le compagnie assicurative, in una prima fase le vere promotrici degli antifurto satellitari, pongono ora clausole particolarmente restrittive: in pratica applicano una consistente franchigia qualora, a seguito di un furto, il sistema satellitare sia risultato inattivo. La conferma che i jammer sono ormai noti per i loro effetti viene da una curiosa notizia del 2007: alcuni dipendenti di una grossa azienda accendevano il jammer sui furgoni aziendali semplicemente per confondere eventuali controlli sulla produttività e dedicarsi ai fatti loro durante l’orario di lavoro.
Vedere un punto che si muove su una mappa e che corrisponde alla posizione attuale di un veicolo
distante 100 o 1000 km. da noi comporta sinergie tecnologiche non certo basilari: basti citare
l’informatica, le reti globali di telecomunicazione GSM e la rete satellitare GPS. Ciò può essere utile ma anche sorprendente e spettacolare, tuttavia va sfruttato dopo aver dedicato un po' di tempo alla conoscenza questi strumenti, alle inevitabili limitazioni, ai principi fondamentali della tecnologia GPS e
alle modalità di impiego.

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