PERSONAGGI STORICI: Eugenio di Savoia


Eugenio di Savoia nasce a Parigi il 18 ottobre 1663, figlio del principe Eugenio Maurizio di Savoia-Carignano e di Olimpia Mancini nipote del Cardinale Mazzarino. Quando la madre viene esiliata in Belgio lo affidano alla zia Luisa Cristina ed alla nonna paterna Maria di Borbone-Soissons e cresce a Palazzo Soissons. Non ancora ventenne si presenta al Re Luigi XIV per chiedere un posto nell'esrcito francese, ma riceve un netto rifiuto. Deciso a fare carriera militare si reca in Austria alla corte di Leopoldo I d'Asburgo il quale lo pone al servizio di Carlo V di Lorena comandante supremo dell'esercito asburgico. E' nel 1683, durante il famoso assedio dei Turchi a Vienna che il Principe Eugenio di Savoia che dimostra tutte le sue capacità di comando e di stratega militare. Inizia così una carriera militare rapida dove si distingue per valore e ingegno militare. Promosso in breve tempo Colonnello dei Dragoni Kufstein partecipa alla guerra contro i Turchi in Ungheria nel 1684, a 24 anni era già Maresciallo dell'Impero. Dopo la presa di Buda (1686) si distingue ancora nel 1688 nella presa di Belgrado. Sconfigge i Turchi a Zenta nel 1697 e sconfigge le truppe del Sultano Mustafà al comando dell'esercito austriaco decretando così la fine della minaccia turca con la pace di Carlowitz nel 1699. Si rese protagonista nel 1706 della liberazione del Piemonte, invaso dai francesi che riuscirono a sconfiggere il Duca Vittorio Amedeo III a Susa, Vercelli e ad Ivrea nel 1704, iniziò così una grande resistenza a Torino, dove si verificò il famoso episodio di Pietro Micca. Intanto Eugenio di Savoia stava accorrendo con 30.000 uomini dell'esrcito austriaco che si scontrarono contro 47.000 francesi, ma il senso tattico e strategico di Eugenio di Savoia fù decisivo che in poche ore sconfisse i francesi costringendoli alla fuga. Nel 1703 Eugenio, nominato Presidente del Consiglio Imperiale di Guerra; grande riformatore all'interno dell'esercito, per prima cosa, abolì la vendita dei gradi e delle cariche militari, (fra le curiosità, fu Eugenio a inventarsi il Passo Romano nelle grandi sfilate, quello che poi introdusse Mussolini in Italia). Eugenio di Savoia fu buon amico di un altro grande condottiero: John Churchill, antenato di Winston. Con i loro due eserciti, arrivarono a Madrid, cacciando Filippo e mettendo a governare Carlo d'Asburgo. Ma intrighi interni inglesi richiamarono in patria il Churchill, mettendolo in disgrazia ed obbligandolo all'esilio per evitare la galera; ugualmente Eugenio dovette lasciare la Spagna per accorrere in aiuto all'Austria per debellare gli ungheresi insorti contro l'Impero, quando si sentirono liberati dalla minaccia turca. Durante la guerra di successione spagnola Eugenio batte' più volte i francesi a Carpi, a Chiari ed a Hochstädt. Fu Primo Governatore austriaco nella città di Milano dopo il trattato di Utrecht (1713), che pose fine alla guerra di successione spagnola. Ma Eugenio, gran combattente, non era certamente anche un buon amministrativo. Piuttosto sprovveduto in fatto di leggi, di decreti e di economia non osò mai mettere ordine in quel guazzabuglio, dove ogni ente di quella città era stato dato in appalto.
Per difendersi dai turchi, anche Venezia a
veva dovuto legarsi agli Asburgo. Nel 1716 Eugenio di Savoia li sconfisse ancora una volta a Peterwaradino ed a Belgrado (1717). Le sue vittorie fecero conquistare all'Austria territori fin nei Balcani. L'ultima campagna militare di Eugenio è la guerra di Successione Polacca nel 1735, a quasi 72 anni di età.
Il Principe Eugenio di Savoia conclude la sua vita in modo dignitoso, ma solitario, il 21 aprile 1736 aVienna dove gli furono attribuite onoranze funebri solenni da parte dell'Imperatore.

Essendo italiano d'origine, ma apolide per vocazione, non sapeva egli stesso come considerarsi; si firmava perciò con un miscuglio di italiano-francese-tedesco come Eugenio von Savoy.

È cosa singolare che la popolarità, di cui la figura del principe Eugenio di Savoia gode tuttora nell’Europa centrale e soprattutto in Austria non abbia quasi affatto riscontro in Italia, ove, se si prescinde da ambienti ristretti di storici e di tecnici dell’arte militare, ben poco si sa di lui. Eppure noi qui ci troviamo dinanzi non soltanto ad uno dei più nobili esponenti della stessa stirpe della nostra Casa regnante, ma altresì dinanzi ad un uomo che presenta in larga misura i caratteri di un simbolo le cui capacità sono state paragonate a quelle di Napoleone ed è stato decretato come uno dei maggiori strateghi di sempre a livello mondiale.

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